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Melania Gazzotti

nerosunero (Mario Sughi)

The right distance

 

in Melania Gazzotti, Mario Sughi, The Painters’ Room Vanilla Edizioni, Albissola Marina (SV) 2021, pp.4-5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    nerosunero, #1350 Maria (Afternoon shopping), 2019

 

 

 

Mario Sughi porta sempre con sé una macchina fotografica, strumento attraverso il quale osserva la realtà che lo circonda e documenta le scene di vita quotidiana che più catturano la sua curiosità. I volti, i luoghi e le situazioni immortalati in questi scatti costituiscono un ricchissimo archivio dal quale l'artista attinge per scegliere i soggetti dei propri lavori e per riportare alla memoria le sensazioni generate in lui da un determinato momento. Al centro di questa raccolta di immagini ci sono persone ordinarie, incrociate all'angolo di una strada, su un lungomare o in un museo, persone che parlano, camminano, amano e che abitano distrattamente gli spazi condivisi. Questi incontri   casuali attirano l'attenzione dell'artista generalmente per un dettaglio: uno sguardo o un gesto, semplici spunti attorno ai quali può poi dare forma a una scena più complessa.

Grazie a questi appunti visivi, una volta rientrato nel proprio studio, Sughi riesce a restituire, attraverso la precisione del disegno e l'accostamento di colori piatti, la fugacità di quel momento. La scelta delle tonalità, che sono il più delle volte sature e brillanti, e di un luce fredda e diffusa, contribuiscono a definire un'atmosfera, a evocare una sensazione. In questo esercizio di rappresentazione il tratto di Sughi, anche quando assume una certa crudezza o un certo compiacimento estetico, non lascia mai trapelare un giudizio, un coinvolgimento. Il rapporto tra l'artista e il suo soggetto è in parte anche definito dalla tecnica prescelta, la pittura digitale, in cui l'opera acquista una sua dimensione fisica successivamente alla sua creazione grazie a un processo di stampa.

Questa distanza si affievolisce visibilmente nel momento in cui Sughi si trova a ritrarre qualcuno che conosce. Il suo sguardo si concentra sui lineamenti e sulla ricerca di un'espressione rivelatrice, facendo passare in secondo piano il contesto, anche quando è minuziosamente descritto o è evocato da un elemento significativo. L'intensità di questi ritratti, che in alcuni casi si stagliano semplicemente su sfondi monocromi, è data dalla capacità di Sughi di descrivere fedelmente un volto servendosi di pochi tratti, come se procedere per sottrazione lo aiutasse ad avvicinarsi all'essenza del proprio soggetto e ad acuire l'intimità della scena. Questa ricerca di sintesi e di profondità svela uno dei tratti distintivi dell'opera dell'artista cioè il suo interesse e la sua meraviglia per la natura umana e per la sua inesauribile diversità.

 

 

 

 

Melania Gazzottiv

 

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Read it on the exhibition catalogue / Vanilla Edizioni