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Clarissa Costa

Figurativo Digitale

IN Magazine (Forlì 10 December 2019), no. 6 pp.36-37

 

L’ARTISTA MARIO SUGHI INIZIA A DISEGNARE NELLO STUDIO DEL PADRE,

IL PITTORE ALBERTO SUGHI, MATURANDO POI UNA TECNICA DI ILLUSTRAZIONE

DIGITALE. NEL 2020 ESPORRÀ NELLA GALLERIA ARTE32.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IN Magazine, no. 6 pp.36-37

 

 

NEROSUNERO è lo pseudonimo che cela l’identità di Mario Sughi, artista figurativo e illustratore digitale nonché figlio del pittore Alberto Sughi, tra i grandi del secondo Novecento italiano.

 “Il mio interesse per l’arte è nato proprio nello studio di Roma di mio padre,” ricorda. “Mi preparava il cavalletto, mi faceva indossare il grembiule bianco – l’esatta replica del suo – ed entrambi lavoravamo fino a tarda mattina.

 Serena, mia sorella, ed io realizzavamo molti disegni mentre eravamo a casa, che poi mostravamo a nostra madre, Lina.” Mario nasce a Cesena nel 1961 e, dopo una laurea a La Sapienza di Roma, si trasferisce a Dublino – dove tutt’ora vive – per completare un Dottorato in Storia Medievale presso il Trinity College, città in cui la sua carriera di illustratore nasce quasi per caso quando poi trova lavoro come tecnico grafico per una compagnia di archeologi.

 È durante questo periodo che Mario inizia a usare tecniche digitali per il suo disegno, utilizzando il computer e i software grafici come medium, diventando uno tra i precursori di questa tecnica. Nel 2007 lascia la compagnia di archeologi per dedicarsi al lavoro di illustratore e artista a tempo pieno. Matura uno stile personale minimalista, ricco di colori, forme e in un certo senso di ironia scegliendo di immortalare scene di vita comune e istantanee di soggetti quasi colti all’improvviso, come in una fotografia (non a caso, Mario viaggia con una macchina fotografica a portata di mano).

 La sua reputazione cresce rapidamente e il suo lavoro è ora presente in collezioni pubbliche e private, in Europa e America.

 Nel 2011 è inoltre stato presentato all’Istituto Italiano di Cultura di Dublino, parte della 54° Biennale di Venezia, Il Padiglione Italia nel Mondo. Con un occhio attento, possiamo notare alcune delle sue opere anche in libreria sulle copertine di alcuni romanzi pubblicati da Einaudi e Neri Pozza, come Persone Normali di Sally Rooney, Confidenza di Domenico Starnone e Un dolore così dolce di David Nicholls.

 Nel 2020, Mario Sughi tornerà a Forlì per una mostra personale nella galleria di prossima apertura Arte32, ideata e diretta dall’Archivio Sughi, gestito da Serena Sughi. Questo nuovo spazio, con due salette moderne ed essenziali, ha un nome che soddisfa già due informazioni importanti: di contenuto, ovvero l’arte, e di luogo, Corso della Repubblica 32.

 La galleria, aperta solo su appuntamento, sarà una finestra e una sorta di lente di microscopio sull’Archivio Sughi che, al contrario di questa, non ha un accesso visibile dalla strada, oltre che uno spazio commerciale – presto anche online – in cui acquistare libri e cataloghi d’arte.

 Arte32 si propone infatti di dare visibilità, attraverso periodici cicli espositivi, ai contenuti salienti o addirittura reconditi dell’Archivio Sughi, dell’opera stessa di Alberto Sughi e del suo modus operandi, ospitando anche mostre con opere di artisti presenti nella collezione Sughi e promuovendo quindi una conoscenza artistica trasversale.

 

 

 

Testo e foto di Clarissa Costa

 

 

 

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