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Different Images

nerosunero in conversazione con Sarah Beerbohm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È così oppure e forse anche così!

 

SARAH BEERBOHM: Cosa significa per te creare immagini insieme al piacere che l'intero processo sembra implicare?

NEROSUNERO: Creare e produrre immagini è fondamentalmente un tentativo di mantenere il mio punto di vista sul mondo circostante. Non è facile: devi essere in grado di vedere con i tuoi occhi (è possibile?) e di rappresentare ciò che vedi in un modo originale (originale nel senso che sia tuo) e plausibile ad uno stesso tempo.

 

SB: Ora quando parliamo di immagini e di creazione di immagini, forse si dovrebbero fare alcune precisazioni. Puoi offrircene qualcuna!?

NN: Fondamentalmente ci sono due gruppi separati di immagini: le immagini preesistenti in natura e quelle create dagli uomini. Del primo gruppo sono le immagini attraverso le quali il mondo reale (il mondo visibile) si rivela e si manifesta. Del secondo sono le immagini di quello stesso mondo create dall'uomo, per lo più sotto forma di disegni e dipinti. Va anche detto che le immagini di questo secondo gruppo formano la nostra coscienza del mondo visibile e che senza di queste (e senza un loro archivio) il mondo visibile non avrebbe una storia o un passato.

 

SB: Quindi da una parte abbiamo il mondo che si svela attraverso le sue immagini e dall'altra abbiamo le immagini create dall'uomo che equivalgono alla nostra percezione e nostra coscienza di tutto il mondo visibile. È questo che vuoi dire?

NN: Si esattamente questo.

 

SB: Oltre a dirci come le diverse culture e civiltà (ad esempio quella egiziana) percepiscono e vedono il mondo visibile, c'è qualcos'altro che queste immagini create dall'uomo ci dicono?

NN: Grandi pittori e scultori attraverso il loro lavoro, le loro immagini (il loro grande sforzo di vedere) ci hanno insegnato e ci insegnano a vedere il mondo visibile. Senza il loro lavoro (la loro arte) non saremmo in grado di vedere nulla o almeno vedremmo in modo molto confuso (indistinto) e diverso.

Per fare un esempio quando guardiamo una donna chinarsi sul suo bambino con un gesto gentile e attento e un sorriso dolce quasi misterioso, la vediamo (riconosciamo) come una Madonna perché l'abbiamo vista per la prima volta in un dipinto di Giotto. O quando vediamo una fragile sedia di legno con una semplice seggiolino di paglia intrecciata, la riconosciamo subito come una sedia della campagna francese perché l'abbiamo vista in qualche dipinto di Van Gogh. Questo è ciò che gli artisti ci dicono e ci insegnano: come vedere il mondo (come è fatto il mondo). E questo è ciò che intendevo quando dicevo che disegnare e dipingere (il ricreare immagini insomma) è sempre ed anche il tentativo di esprimere e stabilire un nostro punto di vista sul mondo che ci circonda.

 

SB: Ora hai menzionato che le immagini che l’uomo crea riflettono il modo in cui percepiamo la realtà che ci sta a fronte piuttosto che riflettere la realtà stessa ...

NN: Il nostro mondo si manifesta nel suo 'divenire', quindi la sua immagine continua a cambiare costantemente di fronte di noi, così come la nostra percezione di esso (è sufficiente cambiare l'angolazione per vedere e percepire cio’ che guardiamo come completamente diverso dopo tutto). Al contrario le immagini che l’uomo ricrea sono su una superficie fissa (carta, tele, tavole di legno etc). Quindi per stare al passo con un mondo in divenire che cambia continuamente un pittore dovra’ produrre una serie disegni e dipinti sempre nuovi tutta una vita. E questo è quello che i pittori fanno!

 

SB: Prima hai detto che le immagini appartengono a due tipi di gruppi separati. È sempre così?

NN: I due gruppi esistono e rimangono separati, tuttavia ad un certo punto anche quelle immagini create dall'uomo finiscono per essere assimilate a quelle del primo gruppo e destinate a condividere il loro stesso destino. Intanto come tutte le immagini anche queste iniziano a cambiare nel tempo, la pagina nel corso degli anni diventa gialla e l'inchiostro si sbiadisce inevitabilmente. E poi anche il loro significato inizierà a cambiare e modificarsi continuamente.

 

SB: Il loro significato?

NN: Sì perché a quanto pare anche quando il pittore che le ha disegnate e dipinte, o il fotografo che le ha fotografate, ha fatto di tutto per non conferire a loro alcun significato, un'immagine alla fine sarà sempre vista come un contenitore di qualcos'altro (un significato appunto) nascosto al suo interno. Questo è il destino di ogni immagine, questa è la sua più grande maledizione ed anche il suo più grande mistero.

 

SB: Ho notato che hai menzionato qui i fotografi a fianco dei pittori nella gamma di coloro che creano immagini. Per fortuna! ...finalmente!

NN: Pittori e fotografi sono entrambi creatori di immagini. I pittori figurativi e i fotografi sono dei concorrenti in questo quasi dei rivali (a chi fa meglio!).

La differenza tra pittore e fotografo sta principalmente nel differente medium che questi usano. La macchina fotografica ha un meccanismo incorporato che per qualche verso limita la libertà del fotografo: l'obiettivo limita l'angolo specifico ad una frame di forma quadrata o rettangolare, e il punto di vista d’una fotografia è sempre quello prospettico, mentre quello del pittore non ha di queste limitazioni.

 

 

SB: Ok allora se possiamo parlare di una certa vicinanza tra fotografi e pittori (figurativi), ma per quanto riguarda scrittori, poeti, filosofi e coloro che narrano il mondo attraverso altre forme dell’immaginario come la scrittura per esempio?

NN: La differenza questa volta non è solo nel medium, ma nell'oggetto vero e proprio del loro interesse. Il poeta, il filosofo, il romanziere e anche il cosiddetto "artista concettuale" si occupano principalmente e precisamente della realtà da scoprire dietro l'immagine che la nasconde. Per questi l'immagine è come un velo o, per tornare a quanto detto prima, un contenitore di qualcos'altro nascosto al suo interno. Il pittore, fotografo e scultore, d'altra parte, non si preoccupa di cio’ che è nascosto dietro. Egli ha solo a che fare con l'immagine (i suoi colori, forme e luci) che sta in primo piano davanti a lui e che può essere catturata solo reinventandola e riimaginandola continuamente, e cosi’ facendo crea emozioni visive non concettuali. Niente di più, niente di meno.

 

 

 

 

nerosunero in conversazione con Sarah Beerbohm

in

nerosunero, Different Images (Blurb Books, Dublin 2020)

Language: Italian & English / ISBN: 978-0-9550327-4-5

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Dublin April 2020

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